Esoscheletri ed altri ausili alla movimentazione delle merci in un magazzino
Dividiamo la movimentazione di merci a magazzino in due tipi: movimentazioni pesanti, ove l’ausilio di mezzi meccanici è indispensabile, e movimentazioni leggere cioè che possono - o meglio potrebbero - essere compiute manualmente da un adulto in buona salute.
Anche se la massa da movimentare è inferiore ai 23 kg (limite raccomandato in condizioni ottimali) la movimentazione manuale dei carichi (MMC) non è esente da rischi ed è stata normata dalla UNI-ISO 11228-1 che riprende la metodologia sviluppata dal NIOSH, l’Istituto Nordamericano per la Sicurezza sul Lavoro.
Il rischio non è solo l’infortunio per evento accidentale ma – soprattutto – il sovraccarico biomeccanico del rachide cervicale che può dare luogo a patologie muscolo-scheletriche e può portare ad alterazioni degenerative anche irreversibili anche in soggetti che godono d ottima salute e sono in buona forma fisica.
La Normativa del Lavoro considera queste patologie comunque un “infortunio” anche se i sintomi si dovessero manifestare al di fuori dell’orario lavorativo con conseguente responsabilità del Datore di Lavoro se non ha ottemperato all'Obbligo di Prevenzione dei Rischi ex Art. 168 del D. Lgs. Nr. 81 del 9 aprile 2008.
Le Analisi di Prevenzione dei Rischi si basano sugli indici NIOSH che considerano diversi fattori quali:
- massa
- altezza da terra della presa pezzo all’inizio della fase di movimentazione
- distanza verticale che il pezzo deve compiere durante la movimentazione
- distanza orizzontale del baricentro del pezzo durante la movimentazione
- numero di ripetizioni al minuto
- asimmetria della movimentazione
- tipo di presa del carico (giudizio qualitativo)
Tutti questi fattori portano ad un indice che va da 1 (situazione ottimale = nessun rischio per il 90% della popolazione Europea in buona salute se la massa da movimentare è minore o uguale a 23 kg) a 0 (situazione peggiore = rischio molto elevato per tutta la popolazione) da evitare assolutamente.
Solitamente l’indice NIOSH ha un valore intermedio e quindi vanno presi dei provvedimenti per riportare il rischio a livelli accettabili. Tra i provvedimenti più comuni citiamo la riduzione della massa da movimentare, la riduzione dell’ampiezza del movimento e l’introduzione di ausili meccanici; oggi ci occupiamo di questi ultimi.
I dispositivi più semplici sono gli indossabili detti anche wearable: dei piccoli Orologi o Tablet indossati sull’avambraccio che guidano l’operatore con informazioni grafiche (codici, coordinate, quantità eccetera), avvisi sonori e/o sequenze di vibrazioni che permettono all’operatore di non distogliere gli occhi dalle operazioni che sta compiendo. Spesso sono dotati di lettore per codici a barre o QR. Il wearable riduce il rischio nel momento in cui aiuta l'operatore nelle sue funzioni razionalizzando i movimenti e minimizando gli errori.
Una versione più sofisticata di wearable sono gli Occhiali che permettono al sistema centrale di interagire con l’operatore grazie a telecamere sulla montatura e fornirgli informazioni in tempo reale che riceve tramite gli auricolari. In futuro gli SmartGlass avranno anche dei display dove vengono proiettate immagini sovrapposte all’ambiente: la Realtà Aumenta è la prossima frontiera che manderà in pensione PC, smartphone e tablet ?
Negli stabilimenti troviamo dispositivi come gli Annullatori di Gravità: dei manipolatori idraulici o pneumatici con cui l’operatore aggancia e sposta il carico. Normalmente il dispositivo ha delle pinze sagomate per la presa e per questo sono in grado di effettuare operazioni solo sui componenti che possono essere manipolati con quelle “pinze”. Per loro natura gli annullatori sono componenti fissi, quindi li troviamo nelle linee di produzione ed imballaggio.
Uno strumento simile sono i manipolatori: utilizzati quando ci sono pezzi da lavorare manualmente con precisione (montaggi, fresature, decorazioni, lucidature eccetera) le tavole rotanti inclinano e ruotano il componente per permettere all’operatore di eseguire le operazioni in modo ergonomico ed efficiente.
Quando l’esigenza è aiutare l’operatore nel picking logistico lo strumento è l’esoscheletro: un dispositivi indosabile che replica alcune articolazioni della parte superiore del corpo ma spesso comprende anche dei cosciali.
Le versioni più semplici sono “passive”: hanno delle molle che forniscono una spinta mentre nelle versioni più sofisticate il dispositivo percepisce i movimenti dell’operatore e, grazie ad attuatori elettromeccanici, ne alleggerisce il carico di lavoro in modo “attivo”.
Per essere efficace l’esoscheletro deve essere adattato con precisione alle caratteristiche biomeccaniche e dimensionali dell’operatore: una volta “cucito su misura” questo “abito” è in grado di alleggerire di molto lo sforzo nei movimenti ripetitivi e – conseguentemente – ridurre il rischio di sovraccarico biomeccanico del rachide cervicale migliorando l’indice NIOSH.
Gli esoscheletri attivi imparano con una logica adattiva e migliorano le prestazioni imparando a conoscere l’operatore e il suo modo di agire. Si va dai sistemi più semplici come guanto – polsiera a quelli più complessi braccia – torso – gambe.
Se utilizzato in una realtà aziendale informatizzata il sistema indossato comunica in tempo reale con il mainframe dell’azienda e fornisce in tempo reale dati sul suo utilizzo grazie ai quali l’azienda può ottimizzare i carichi di lavoro e migliorare l’efficienza delle operazioni. Molti modelli raccolgono anche parametri vitali dell'operatore durante l'ulilizzo.
Non ultimo: l’esoscheletro ha una funzione di inclusione sociale permettendo l’attività lavorativa a persone con difficoltà motorie permanenti o temporanee.
L’esoscheletro è davvero la soluzione ideale per i lavori usuranti ? Forse è presto per dirlo, ma i risultati sono incoraggianti.
C.B. agosto 24